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Il Codice Cospi, creato tra la fine del XV e gli inizi del XVI secolo nelle regioni nahua orientali di Puebla-Tlaxcala (Messico), è un manoscritto rituale del tipo noto in náhuatl – la lingua parlata dai Nahua o Aztechi – come tonalámatl, letteralmente “carta (o libro) dei destini”. Era usato da uno specialista rituale detto tonalpouhque (“Colui che conta I destini”) per divinare la sorte delle persone, determinata da fattori calendariali e astronomici. Il termine náhuatl che traduciamo come “destino” è tonalli, la cui radice tona- fa riferimento all’irradiazione del sole.
Uno tra i pochi manoscritti preispanici esistenti (una quindicina), il Codice Cospi è una fonte di inestimabile valore per lo studio delle culture indigene mesoamericane. Di seguito, un video sul Codice Cospi conservato nella Biblioteca Universitaria di Bologna, esposto in occasione della mostra temporanea "L'altro Rinascimento. Ulisse Aldrovandi e le Meraviglie del Mondo", tenutasi a Palazzo Poggi tra dicembre 2022 e maggio 2023.