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A causa della sua grande importanza come fonte per gli studi mesoamericanistici, tra il XX e il XXI secolo il Codice Cospi è stato indagato da numerosi studiosi. Nel 1898 il primo facsimile non pittorico, realizzato con la tecnica della fotocromolitografia, fu pubblicato dai fratelli Danesi di Roma. Diversi facsimili fotografici sono poi stati pubblicati nei decenni successivi.
Nel 2005 è stato avviato il progetto di ricerca basato sulle analisi scientifiche non invasive realizzate dal laboratorio mobile MOLAB, mentre nel 2020 le foto ad alta risoluzione del codice sono state rese liberamente accessibili nel sito web della Biblioteca Universitaria di Bologna. Le attività di ricerca e disseminazione sono in costante aumento, così come dimostra anche l'edizione 3D che state visitando.