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Le analisi condotte dal MOLAB hanno rivelato che le palette usate per dipingere i due lati del manoscritto sono diverse, anche se condividono alcuni materiali simili.
Le due palette riflettono le diverse tradizioni tecnologiche delle regioni dove i due lati del codice sono stati dipinti. Entrambi i lati condividono un fondo di gesso e mostrano l’uso di nero di carbone vegetale e di una lacca rossa di cocciniglia, ottenuta aggiungendo un mordente ricco di sali metallici (allume) al colorante estratto dagli insetti di cocciniglia, parassiti del fico d’India.
I colori gialli, arancioni e carne del recto sono materiali ibridi composti da coloranti organici e argille, mentre il brillante giallo del verso è trisolfuro di arsenico, o orpimento. I due lati mostrano poi l’uso di due forme leggermente diverse di Blu Maya, un pigmento ibrido ottenuto intercalando le molecole di indaco nella struttura tubolare di argille come la palygorskite e la sepiolite. Su entrambi i lati, i verdi sono stati ottenuti mischiando i colori blu e giallo.
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